La parola mamma in vezzeggiativo viene declinata così: mammetta o mammuccia, ma è anche mammina, mammona, ma’, maman, matri, mammata, mammà, maaa, ed è sempre una parola dolce come la Festa della Mamma.
Chiamandola si gira lei, la donna alla quale la Milka ha dedicato una campagna pubblicitaria mettendo in rilievo il vezzeggiativo di mamma.
Dalla versione in ceco e slovacco questo il riassunto del video di riferimento intitolato “Il giorno della maminka”:
«Da piccoli impariamo appena un paio di parole carine, eppure non ci risparmiamo e continuiamo a chiamare “mamma”. Passato il tempo della crescita, quando le adoperiamo poco, scopriamo l’importanza delle belle parole dedicate alla mamma e quanto lei se le meriti».
Vezzeggiativo e stile della lingua ceca
A questo proposito, la lingua ceca fa un largo utilizzo di vezzeggiativi, in qualsiasi contesto: familiare, amicale o lavorativo. Nel libro Guida pratica italiano ceco questo argomento viene trattato nel capitolo Stile della lingua ceca.
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La mamma è sempre la mamma,
anche se è la matrigna, che a volte fa di più; o zittita, le viene impedito di fare la mamma. È sempre la mamma, una donna che ha partorito o cresciuto un figlio, o entrambe le cose quando è fortunata, al giorno d’oggi.
Il ruolo della mamma spesso passa al “mammo” che magari lavora il doppio per sopperire alla mancanza della mamma, oppure è anche colui che esagera perché “è fatto così”. Se adattassimo mammo al vezzeggiato come in lingua ceca, suonerebbero carini “mammino” e “mammetto”.
La mamma, purtroppo, si declina anche in figure prive di sfumature di caramello, quando ha cessato di essere tale. Condannata, tagliata fuori dai festeggiamenti. Forse andrebbe ricordata anche in fondo ai cuori dei sopravvissuti lontani o allontanati.
Certo è che la mamma nella società tecnologica non è più intesa come la mamma di una volta. La sua presenza è assottigliata dalla complicata esigenza di volerlo essere e di riuscire ad esserlo. Gli aggettivi stessi dati alla mamma hanno assunto una complessità tale che sembra non ci siano più significati semplici attorno alla figura materna.
Lo stile della vita contemporanea è la principale causa della pressione che mamme e genitori in generale devono affrontare nel loro quotidiano. Spesso devono gestire troppe aspettative e i risultati si riflettono anche nella crescita dei figli.
Proprio in occasione della Festa della Mamma (e non solo) arriva una riflessione più approfondita sull’assenza – in generale – delle figure di riferimento.
Festa della Mamma
Eppure la mamma è rimasta la genitrice e il giorno della festa della mamma è comunque un inno alla vita che continua. Un importante privilegio di una comunità e va festeggiato: con un abbraccio, un pensiero e soprattutto con la presenza. Quante più parole dolci si sentono volare, tanto più peso acquista la parola mamma.
Perché la mamma è davvero importante nella vita dei bambini e non c’è bisogno di crollare sul fatto che non può dare ai suoi figli tutto ciò che desidera o che loro vorrebbero. La mamma dà sempre quello che può e lo fa come può. La cosa più importante per un bambino è una madre felice. E anche un buon rapporto con la madre.
Una mamma stanca, senza energie, non rende. Solo quando riesce a sentirsi riconosciuta nel suo ruolo, così importante per la comunità, può regalarsi nella sua interezza e con entusiasmo. Così anche le parole dolci, i vezzeggiativi, entrano nella naturale quotidianità. Un’espressione di affetto e la consapevolezza che il rapporto, il legame, funziona. La mamma a tempo pieno è il miglior investimento da parte della società.
«Mother love is the fuel that enables a normal human being to do the impossible»
«L’amore materno è il carburante che permette a un normale essere umano di fare l’impossibile»
Marion C. Garretty
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Benvenuti, mi chiamo Veronica Petinardi, sono nata a Praga e anche se scrivo in italiano mi sono tenuta il mio “accento di lingua madre”. Pubblico articoli, narrativa e manuali sul sito Parole di legami. La mia specialità sono le parole, scrittura è la mia passione.