L’acquisto della casa per noi non era un’opzione, ma un altro dei proprietari che abbiamo potuto contattare direttamente ci ha comunicato di non sapere quando si libererà il suo appartamento, perché l’attuale inquilino non riesce a trovare una casa nuova. Non ne potevamo più! Quale altra modifica potevamo fare? Quale diversa strategia adottare?
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La svolta: dall’affitto all’acquisto
Ormai eravamo disperate e abbiamo chiamato i primi rinforzi. Ripercorrendo insieme ai nostri amici le possibilità che offriva il mercato, ci hanno consigliato di optare per un acquisto, perché la nostra disponibilità per un affitto corrispondeva più a una rata del mutuo. Ma non era quello che noi volevamo! Era quello che ci diceva anche qualche agente immobiliare: pagare 700 euro e più per un affitto mensile per un lavoratore è una follia.
Sì, però noi non volevamo una casa di proprietà. Non ci piace l’idea di un legame permanente con una casa, una spesa per tutta la vita. E soprattutto non volevamo una spesa obbligata. Allora abbiamo deciso di optare per un affitto transitorio della durata massima di 18 mesi, sarebbe un trasloco doppio, ma servirebbe per allungare il tempo a disposizione per trovare la nostra casa ideale.
L’incredulità e il nuovo approccio
Ero incredula, quasi spaventata, perché l’acquisto di una casa non era mai stato contemplato. Forse un po’ sì, qualche volta ho sbirciato gli affitti a riscatto che permettono di calcolare l’affitto versato come parte del prezzo. Esistono vari contratti a questo proposito, con la stipula della compravendita anche dopo due anni. A quel punto, se l’inquilino rinuncia all’acquisto, perderà la somma versata e dovrà lasciare la casa al proprietario.
Mentalmente era una soluzione che avrebbe reso la scelta più serena. Ne abbiamo parlato, ma siamo rimaste sulla decisione di un affitto. Solo che l’idea della casa ideale stava svanendo del tutto se non fosse che all’orizzonte è apparsa una casetta poco fuori Torino. Dalle foto in annuncio ci ripeteva la frase detta dai nostri amici: “Perché non comprate, invece di continuare a dare i soldi a diversi proprietari?”
La visita per l’acquisto della casa
Questa casettina ci è apparsa carina alla prima vista, e cosa mai avremmo da perdere a vederla? Dall’altra parte ci ha preso anche lei un po’ di sonno. La situazione era completamente diversa. Dovevamo prepararci prima di andare a vederla e avevamo solo un paio di giorni a disposizione. Non sapevamo nulla delle trattative di compravendita di un immobile.
La nostra amica architetto ci aveva avvisate di aprire gli occhi, perché alla prima visita è sempre tutto bello. Questa era anche la prima fondamentale differenza tra affittare e comprare. Rivedere l’immobile è contemplato. Anche l’agente che era venuto all’appuntamento si era presentato in modo molto diverso. Certo, a questo gioco eravamo già preparate: una potenziale vendita di un immobile rappresenta una percentuale della commissione più appetitosa.
L’importanza dei professionisti
Però, con onestà, devo dire che in tutte le tre volte che abbiamo visto la casa, l’agente immobiliare è sempre stato gentile, disponibile e paziente. Rispondeva a tutte le nostre domande sia durante la visita sia tramite i messaggi. Abbiamo acquisito un po’ di adrenalina grazie a questo nuovo approccio. Ci è piaciuta molto la località e non potevamo fermarci troppo a pensare perché avevamo ulteriori compiti da svolgere.
Dovevamo contattare vari professionisti per i colloqui, come per esempio la banca, di certo non un dettaglio. Per avere le informazioni necessarie, come i costi aggiuntivi, grazie ai nostri amici, combinavamo abbastanza velocemente tutto. Sono state due settimane frenetiche in cui ci siamo potute completamente dimenticare dello sconforto dell’affitto a Torino. Dovevamo letteralmente correre da diversi posti e dividerci i compiti per riuscirci.
Un cambio di prospettiva
Infatti si dice che quando non si riesce a risolvere una questione, bisogna cambiare completamente o almeno staccare del tutto e lasciar perdere. E si è rivelato vero. Perché tutto il tempo perso a non riuscire a concludere un affitto ci è servito. Come ci è servita l’esperienza per l’acquisto della casa. Imparare a fare la documentazione, sia per l’affitto che per la compravendita, sapere le cose fondamentali e gli step da seguire è importante. Come fa la differenza appoggiarsi a un professionista e ricevere buoni consigli dalle persone di cui ti fidi.
Nel 2024, economicamente parlando, l’Italia sta attraversando una lentissima e faticosissima ripresa dalla recessione. Gli affitti hanno avuto un aumento maggiore rispetto ai prezzi degli immobili, ma se questo possa avere un significato positivo per qualcuno, non vuol dire che conviene comprare.
Io ero spaventata dalle consulenze e temevo il risultato. Nonostante poter accedere all’acquisto, non mi aspettavo un risultato positivo, o forse non lo desideravo, perché non ero pronta.
Verso un cambiamento sostanziale
Di certo abbiamo acquisito tante informazioni, eravamo molto più consapevoli di quello che volevamo e non scendevamo più a compromessi. Così la nostra bella casetta doveva rimanere com’era. Grazie al nostro investimento nel tempo, prima per l’affitto e poi per l’acquisto, abbiamo riconquistato le nostre sicurezze e tranquillità.
Anche se abbiamo abbandonato la trattativa per l’acquisto della casa, ne siamo uscite serene, consapevoli di aver fatto l’indispensabile. Forse abbiamo pure battuto qualche record nell’acquisire appuntamenti e ottenere le documentazioni di casa. Abbiamo finalmente finito di sentirci in difetto. Anche perché abbiamo preso una decisione importante, fondamentale, convinte di aver individuato il problema riguardante il nostro affitto: era Torino, la città.
Che ci abbia spinto a cambiare San Salvario era indiscutibile, ma in fondo non era il problema principale. Da un po’ di tempo ci dicevamo di voler cambiare stile di vita, che questo quartiere era diventato invivibile, ma anche noi avevamo assunto delle abitudini che dovevano essere corrette.
Quindi, se non riuscivamo a trovare un appartamento in un altro quartiere, a prescindere dai prezzi, con o senza balcone, dai servizi che la zona offriva o meno, se mancavano le comodità o se la periferia risultava troppo isolata, non contava. Infatti, anche la metratura della casa perdeva importanza, visto che quello che volevamo veramente era un cambiamento sostanziale.
Odissea trasloco a Torino per trovare l’affitto
Questo articolo è stato scritto per chiarire i dubbi e per potersi preparare già dai primi passi a un trasloco. Spero che possa esservi d’aiuto, anche questa seconda parte, che mi ha portata a condividere una situazione reale nell’approcciarsi e comunicare in una situazione per noi difficile, andata oltre a un rapportarsi in modo costruttivo, intendo da entrambe le parti.
Nel prossimo articolo di questa “Odissea nel 2024” per trovare una casa ideale, mettiamo a confronto gli agenti immobiliari. Approfondiremo il loro lavoro e come si riconoscono i cattivi dai buoni. E, ovviamente, quanto è importante avere le idee chiare, perché anche noi, gli inquilini, siamo i cercatori del nostro benessere, ma bisogna essere consapevoli di cosa significhi.
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Benvenuti, mi chiamo Veronica Petinardi, sono nata a Praga e anche se scrivo in italiano mi sono tenuta il mio “accento di lingua madre”. Pubblico articoli, narrativa e manuali sul sito Parole di legami. La mia specialità sono le parole, scrittura è la mia passione.