Quanto valgono i “ricordi natalizi”? E dove si trova il significato del Natale? Grazie al cinema, e al gusto delle cucine del mondo, possiamo cercare delle risposte.
Partendo dagli Stati Uniti. Qualcuno salvi il Natale è il titolo di un film natalizio che pur essendo uscito nel 2018 è già un classico. Kurt Russell interpreta un abile Babbo Natale coi ricordi natalizi di tutti i bambini.
«Il Natale serve per ricordarsi che si può essere buoni», spiega Kurt-Babbo.
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Il significato del Natale
Nel film, lo spirito del Natale non deve assolutamente scendere al di sotto di una certa percentuale. A questo proposito Kurt possiede un dispositivo che gli notifica lo stato della situazione.
Un po’ come un grafico delle interazioni dei fan nelle feste natalizie (che non sono mai da sottovalutare!).
Nonostante la riproposizione di un vasto numero di film in cui vari cattivi e situazioni minacciano l’arrivo del Natale, bisogna rassicurare una buona fetta di “fan” che il Natale, alla fine, arriverà.
Troviamo personaggi di tutto rispetto come Jack Skeletron di Tim Burton nel film Nightmare Before Christmas, che si domanda lui stesso – e ad alta voce – «Ma cos’è, che cos’ha?» questo giorno di Natale che tutti reputano così speciale. E una risposta semplice, come lui vorrebbe, può rilevarsi perfino dannosa.
Spostandoci un po’ sulla cartina ci possiamo fermare in Venezuela. Una nazione che la cinematografia main stream spesso trascura. Se, però, per le vacanze di Natale siete alla ricerca di una serie tv non troppo impegnativa. grazie a Netflix potrete fare binge watching dal primo all’ultimo episodio di “Dynasty”, reboot dell’omonima serie anni Ottanta.
Nonostante la trama e i dialoghi finiscano spesso per “svalvolare” e sfociare nell’assurdo – come ogni soap opera che si rispetti – Dynasty ha sicuramente il merito di essere uno degli unici programmi televisivi che, grazie alle storie di alcuni personaggi, mostra al pubblico un piccolo quadro della crisi venezuelana in modo costante.
Il cibo e Natale in Venezuela
E non è forse prerogativa del Natale quella di trovare un modo per unire i popoli del mondo? Beh, del Natale e ancora di più del pranzo, o cenone che si voglia
Rimanendo al Natale in Venezuela, dicono che l'”Hallaca” si faccia solo a dicembre, e già per questo è un piatto speciale. Anche per il fatto che proviene dall’antica tradizione indios. Si pensa che il piatto sia stato inventato per insaporire la farina di mais, creando un ripieno da tutto ciò che si poteva reperire, compresi i rifiuti degli invasori spagnoli.
Quindi una ricetta fantasiosa che comprendeva tutto di tutto, che si trattasse di maiale, manzo o pollo con l’aggiunta di capperi, olive, cipolla, peperoni, aglio e tanto altro, cotto per diverse ore.
Una volta cotto l’impasto, come da tradizione, si divide in porzioni avvolte e chiuse nelle foglie di banano e si procede con la bollitura. La realizzazione della portata impegna una giornata, questo anche per l’abitudine di produrne quantitativi che durino fino a gennaio. Tutti i membri della casa si mettono a cucinare insieme mentre bevono rum, ascoltano della musica tradizionale, cantano e bevono fino a tarda sera.
Così in Venezuela i preparativi per la festa di Natale continuano a suon di musica.
Invece dall’altra parte del mondo, in Europa, nello specifico nelle cucine francesi, regna una grande concentrazione per la realizzazione di un menù composto da diverse portate, in visione di una tavolata condivisa per tutta la serata. A Natale in Francia si festeggia masticando e parlando tanto, come in Italia, dove si condisce anche con qualche discussione.
Il sentimento
Per ricordarsi di essere buoni, cucinare per l’intera giornata e condividere un’armonia, una componente essenziale è il sentimento. Il “sentimiento” o l'”amour”… comunque, in qualsiasi parte del mondo, devono sapere di buono.
Forse il Natale è una somma di tanti ingredienti, che creano i ricordi natalizi. Nelle serate condivise, così come nei video cool. I ricordi dei nostri Natali passati o le memorie degli anziani, dalle antiche tribù all’ausilio della tecnologia possono riportare alla memoria ricordi natalizi, tradizioni e libri.
Anche una bella favola raccontata, che specialmente a Natale non può mai mancare. Con questo audiolibro, in lingua inglese, possiamo ascoltarla in compagnia.
Fairytales to Warm Up – un audiolibro in lingua inglese.
Oppure Favole per scaldarsi libro nella versione italiana.
Potrebbe essere una scelta simpatica per un regalo gradito sia dai piccoli che dai più grandi.
Francesi a tavola
Intanto che in Venezuela stanno già mangiando il dolce, sulle tavole francesi sono arrivate le ostriche, foie gras ed escargots, il che significa che gli antipasti forse volgono al termine.
In Venezuela si balla, si beve rum. Tra qualche ora si canterà a squarciagola, i bambini grideranno e correranno ma poco importerà, suoneranno i Las Gaitas. La notte è lunga, si ballerà fino alla mattina, quando si apriranno i regali…
I francesi sono tutti a tavola, sorseggiano champagne e parlano di una delle loro rivoluzioni. Sono sempre composti, aspettano l’arrivo del formaggio. Sarà quello con la muffa super forte, accompagnato, per bilanciare, dall’acidulo caprino.
Il sottofondo musicale continuerà a passare le hits degli anni 80 e a concludere con dolcezza arriverà la torta gelato. Non resterà che la bevuta di Cognac, oppure di Pastis. Dipende da quanto ci si sente chic.
Verso la mezzanotte finisce tutto con la distribuzione dei regali. E poi “merci“, ancora tanti auguri e tutti a casa.
Natale in cinema con i ricordi natalizi
Che sia rumoroso o composto, il focus del vero Natale, quello condiviso, pare sia stato centrato.
Non quello patinato, “hollywoodiano” che, per citare il Grinch nell’omonima favola, alla domanda su quale sia il significato del Natale risponde:
«I regali, suppongo».
Uno dei film di Natale 2022 presentato da Netflix, Falling For Christmas, parla di un’ereditiera viziata e smemorata. Niente di nuovo sotto il sole o sulla neve – direte. Che cosa ci si trova da lasciare ai posteri?
In effetti niente, però a noi – e al protagonista maschile – un’ereditiera viziata che perde la memoria ci regala qualche sorriso, che a Natale non deve mancare.
Ma torniamo invece al concetto iniziale: il Natale serve per ricordarci che possiamo essere buoni.
Ogni anno il Natale è considerato speciale non solo perché è alla fine dell’anno, quando si sente il bisogno di rilassarsi e soprattutto di non pensare, almeno per un po’. Consapevoli, ogni volta, che potrebbe essere l’ultima occasione prima di affrontare qualcosa di peggio che un regalo non gradito.
Essere buoni si può. Osservando la sostanza. Non pensando affatto, concentrandosi sull’essere gentili, sorridere e fare i buoni, senza il bisogno di sottolineare “perché a Natale siamo tutti buoni”. Perché noi tutti la desideriamo, la dolcezza, e anche un po’ di magia da ricordare.
Un racconto per un ricordo buono
Certo è che per le solite canzonette (“si può fare”, “dare di più”, “ce la faremo”, “andrà meglio”) di parole se ne troveranno ancora.
Però seminare la buona volontà è qualcosa che appaga, che da qualche parte cresce, e in un giorno inatteso può riportare un regalo molto gradito. Forse non ce ne accorgeremo, perché ormai saremo abituati a farlo in un qualsiasi giorno, ogni giorno, sempre …
Soprattutto se abbiamo avuto un buon insegnante, maestro, genitore o amico che ci ha saputo trasportare nel “mondo dei buoni”.
Per concludere, un film eternamente per tutti, così come per i bambini, che li educa divertendoli.
Per noi che il Natale lo passeremo con il cinema, magari su Netflix, dal maestro Guillermo del Toro è arrivata una magia di stop motion ed effetti speciali – la fiaba Pinocchio.
Un bell’input per creare dei ricordi natalizi di valore.
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Ciao, sono Ludmila (con una “elle”). Sono torinese a tutti gli effetti, compresi quelli speciali. Come digital creator di immagini e video mi occupo di contenuti audiovisivi e multimediali.
Come digital creator mi occupo di contenuti audiovisivi e multimediali. Il mio reparto speciale è lo sviluppo di progetti per il cinema.