Tra tre papi e un viaggio profondo: da Wojtyła a Bergoglio
Quando sono arrivata in Italia, il mondo girava ancora con Giovanni Paolo II come punto di riferimento per milioni di persone. Karol Wojtyła, il papa polacco, era ovunque. Bastava dire che venivo dall’Est Europa — per molti, Polonia o Cechia faceva poca differenza — e subito scattava la connessione: “Ah, vieni da dove è il papa!”
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ToggleIo, però, venivo da un paese ateo.
Cresciuta in un contesto in cui la religione non era presente, dove a scuola si faceva ginnastica, non catechismo. Lo sport era una cosa seria, quasi sacra, e quindi che il papa fosse stato un atleta, un uomo che sciava e amava la montagna, non mi sembrava affatto sorprendente. Anzi, mi sembrava normale. Lo sport, dopotutto, era una delle poche “religioni” comuni nell’Est.
Ma in Italia, tutto era diverso. La fede era viva, pulsante, anche a scuola. Si insegnava religione. Mi sembrava di essere entrata in un mondo nuovo, un universo parallelo. Ero curiosa, affascinata. La religione, che fino ad allora avevo osservato da lontano, è diventata una delle prime cose che ho cominciato a esplorare seriamente. Era tutto nuovo, tutto da capire.
Da Wojtyła a Ratzinger – appartenenza
Poi venne Benedetto XVI, Joseph Ratzinger. L’ho visto una volta da Piazza San Pietro. Era lì, piccolo e vestito di bianco, lontano… eppure c’era qualcosa di profondamente emozionante in quella folla che respirava insieme. Mi ricordo che non era tanto il papa in sé a commuovermi, quanto le persone attorno a me. La loro fede, il loro calore, il senso di unità che si creava.
Mi sentivo parte di qualcosa. Ormai l’Italia era casa. Avevo trovato la mia identità, mi sentivo accolta, avevo dei riferimenti: una chiesa che frequentavo, persone con cui condividevo esperienze, momenti, ideali. Quella fase era come una nuova fioritura, una stagione di appartenenza.
Da Ratzinger a Bergoglio – camino inverso
Poi la vita è cambiata. Mi sono trasferita, per motivi personali. E con il cambiamento di luogo è cambiato tutto. Non ho più trovato quei legami, quella comunità. La chiesa è diventata un luogo che non frequentavo più, e il papa — nel frattempo diventato Francesco — un’eco lontana. Jorge Mario Bergoglio, il primo papa gesuita, il primo sudamericano, ha portato uno stile diverso: umile, attento ai poveri, semplice. Un papa che parlava di periferie, che sorrideva con calore argentino. Ma io, nel frattempo, avevo iniziato un cammino inverso.
Le riflessioni sull’etica, sulla dottrina cattolica, mi hanno portata a un punto diverso. Le risposte non mi convincevano più. Alcune convinzioni sono crollate. La mia visione si è fatta più chiara, più mia. E oggi, con consapevolezza e senza rancore, posso dire di essere tornata ad essere atea.
Consapevolezza dopo un viaggio profondo

Guardo il Vaticano e riconosco la sua influenza, il suo potere, anche il suo peso storico e simbolico. Ma non mi appartiene più. È come se avessi attraversato una lunga strada, accompagnata da tre papi, ciascuno testimone di una tappa: Wojtyła, con lo stupore dell’inizio; Ratzinger, con il calore dell’integrazione; e Francesco, con il distacco e il ritorno a me stessa.
E ora sono qui, con la gola un po’ in fiamme ma la testa limpida, a raccontare questo cammino. Tre papi, tante Italie, e un’unica storia personale — la mia.
I tre papi: cenni storici
Giovanni Paolo II (Karol Józef Wojtyła)
- Pontificato: 16 ottobre 1978 – 2 aprile 2005
- Nazionalità: Polacco, primo papa non italiano dopo più di 450 anni
- Particolarità: Molto attivo nella scena internazionale, ha avuto un ruolo importante nella caduta del comunismo in Europa dell’Est. Era sportivo, amava sciare, fare escursioni e aveva un forte carisma personale. Beatificato nel 2011, canonizzato nel 2014.
Benedetto XVI (Joseph Ratzinger)
- Pontificato: 19 aprile 2005 – 28 febbraio 2013
- Nazionalità: Tedesco
- Particolarità: Grande teologo, considerato uno dei maggiori intellettuali della Chiesa cattolica contemporanea. Ha sorpreso il mondo intero con le sue dimissioni, un gesto rarissimo (l’ultimo papa a dimettersi fu nel 1415). È morto il 31 dicembre 2022.
Francesco (Jorge Mario Bergoglio)
- Pontificato: Dal 13 marzo 2013 – 21.04.2025
- Nazionalità: Argentino, di origini italiane
- Particolarità: Primo papa gesuita, primo del continente americano. Conosciuto per il suo stile sobrio, le posizioni più aperte su temi sociali e la sua attenzione verso i poveri, i migranti e l’ambiente. Ha scelto il nome “Francesco” in omaggio a San Francesco d’Assisi, simbolo di povertà e pace.
Buon viaggio Francesco …
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Veronica Petinardi – articoli, narrativa e manuali sul sito Parole di legami. Parole in italiano, ceco, inglese, russo. “Sulla mia pelle” e “Rosso sangue”.