
Di solito si dice “andare in viaggio con la mamma”, pensando ai figli che seguono il genitore finché non diventano adulti. Ma se non è una questione di età, ma di intesa, andare in viaggio con la figlia diventa altrettanto naturale.
«Ti andrebbe di venire con me a un concerto a Parigi?» La parola magica “Parigi” ottiene subito la mia completa attenzione. Mia figlia mi ha invitata a vedere il concerto dei The Rose, un gruppo pop coreano. Preferisco i BTS, ma per andare in viaggio con la figlia a Parigi, questo e altro.
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Per andare in viaggio con la figlia
The Rose, come i BTS, è un gruppo pop coreano, formato da quattro membri. Si sono fatti strada da soli, scalando presto le classifiche e facendo tour anche in Europa. Mia figlia, impegnata col lavoro, non poteva andare a nessuna delle altre date. Stava per acquistare gli ultimi biglietti disponibili a Parigi quando le ho detto “stop”, vedendo il prezzo dei biglietti e notando che i posti erano distanti tra loro. Alla fine, abbiamo deciso di prendere un solo biglietto.
E dopo dovevano passare oltre tre mesi prima di partire. Il biglietto per il concerto era arrivato con il corriere, albergo e volo prenotati e nelle giornate faticose che arrivavano facevamo uscire il sole con il pensiero del viaggio a Parigi! Quest’anno in particolare le giornate grigie sono state parecchie e un viaggio così non poteva che essere un vero cambio della rotta che diverse volte andava storta.

Finalmente Parigi
Con il mezzo che collega l’aeroporto Charles de Gaulle con Parigi ci siamo immerse anche nelle prime immagini della terra francese. Ci aspettava il primo croissant e altre repliche francesi di nostre nostalgiche preferenze dei viaggi passati. In questa vacanza è finalmente arrivata la prima camminata per Parigi, il primo cafè parigino, l’arrivo all’albergo e il primo bistrot con la prima cena francese. L’indomani ci aspettava una giornata impegnativa, il giorno del concerto. La prima serata alla francese poteva aspettare, dovevamo essere in forma.
Ci svegliamo presto e facciamo una colazione tipicamente francese. Dovevamo recarci alla Lafayette per un trattamento di capelli. Io e i parrucchieri non andiamo d’accordo, ma la necessità di mia figlia mi ha portata anche qui. Un bel risultato nell’andare in viaggio con la figlia, siamo state soddisfatte tutte e due.
La visita a Notre Dame si è conclusa con una piccola riflessione: “L’incendio è stato nel 2019 e l’anno è 2024. Sì, ho visto su Internet e nei telegiornali le immagini. Sì, ero consapevole dei lavori per la sua ricostruzione. Ma vedere la cattedrale, la mia preferita, transennata e impalcata per bene fa un effetto diverso che vedere le immagini. Ci vorranno tra 15 e 20 anni per completare il restauro …”
Il concerto di The Rose
Passeggiando lungo la Senna ci siamo perse nei pensieri, arrivando a Saint-Germain dove abbiamo pranzato, e da lì ci siamo dirette verso la zona concerto. O meglio, ai cancelli. Accompagnata mia figlia sono andata a fare un giro serale per la città con il pullman. Un enorme parco, de La Villette, poi tanti grattacieli, centri commerciali e servizi di ogni tipo, tutto nella periferia di Parigi. È stato interessante questo quartiere alle luci serali.
Vedere poi la felicità di mia figlia e l’entusiasmo massiccio dei partecipanti al concerto era una bella cornice per la fine della giornata.

La giornata dopo il concerto era piuttosto breve. Un pranzo a Place des Abbesses e poi siamo salite a Montmartre con la funivia. Non potevo perdermi i pittori, la vista su Parigi e la Tour Eiffel. Un rilassarsi nel giardino di Montmartre per fare più tardi shopping nella zona di Moulin Rouge. Una cena in un ristorante orientale di un mix cinese e giapponese, parlando ancora del concerto di un gruppo coreano.
Un pieno della città
Davanti al Louvre, mia figlia ha incontrato una ragazza con cui aveva parlato al concerto. Poi ci siamo unite ai fotografi per scattare foto del Louvre da ogni angolazione possibile.

Un fotografo spagnolo ci ha scattato tantissime foto divertenti. Non abbiamo visitato la Gioconda, avendola già vista in passato. Poi abbiamo fatto una capatina alla Defense, ma mia figlia è rimasta delusa dall’architettura moderna.
Penultimo giorno, finalmente la Torre Eiffel. Mia figlia era intenzionata a salire, ma io pensavo più al momento in cui sarebbe scesa. Questo era il mio secondo momento difficile a Parigi, ma emozionante per mia figlia. Dopo l’Arco di Trionfo e gli Champs-Élysées, abbiamo concluso la serata in un bistrot cantando al karaoke. Ultima notte e l’indomani pomeriggio saremmo tornate in Italia.
In viaggio con la figlia
L’ultima mattinata è stata dedicata allo shopping sfrenato. Tutti questi giorni sono stati bellissimi. Una prima vacanza dell’anno, dopo un periodo lavorativo molto faticoso e stressante per mia figlia e, di conseguenza, per me. Parigi era una vacanza programmata in anticipo, finalizzata soprattutto al concerto, ma si è rivelata un tempo passato insieme, condividendo le giornate con le nostre passioni, parlando tanto tra di noi e incontrando molte persone. In svariate occasioni ci siamo sentite spensierate, divertendoci e imparando dai parigini. Questo viaggio ci ha aiutato ad affrontare le sfide future a Torino.

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Veronica Petinardi – articoli, narrativa e manuali sul sito Parole di legami. Parole in italiano, ceco, inglese, russo. “Sulla mia pelle” e “Rosso sangue”.