Emarginazione sociale, 1 nuovo film Torino

L’emarginazione sociale ha colpito alcune persone, poi intere comunità ed è diventata parte integrante della popolazione. Il tema del film L’uomo che disegnò Dio al cinema dal 2 marzo 2023 che rivendica i valori con gli strumenti dell’arte.

«Quando si vuole fare qualcosa nella vita, per ottenerlo si lotta, punto

Così Franco Nero, il regista, ha concluso la conferenza stampa organizzata da Film Commission Torino Piemonte in collaborazione con L’Altrofilm sul set del nuovo film L’uomo che disegnò Dio. Un progetto contrastato da diversi fronti.

Nuovo film dell’emarginazione sociale girato a Torino

‘Nuovo film Torino’, tre parole semplici e chiare nel loro concetto. Un nuovo film, dopo che lo spettacolo è stato messo da parte per molto tempo. Proprio quello che sarebbe servito più di qualsiasi altra forma espressiva, per tirare su sia i combattenti che la popolazione da difendere. Come quando uno spettacolo raggiungeva i soldati in guerra.

Durante questa contemporanea forma di combattimento, invece, l’intero settore dell’arte è stato escluso. A tutti gli operatori di stadi, anfiteatri, insomma ad ogni tipo di arena, circo o esposizione d’arte sono stati tolti l’aria e gli spazi per potersi esprimere.

Ci sono voluti quasi tre anni ma Torino, per il progetto di un nuovo film, non si è arresa. L’argomento dell’emarginazione sociale è troppo importante per lasciarlo perdere… È necessario parlare di persone appartenenti a diverse comunità, portatori di disabilità, emigranti, nullatenenti, tutti ai margini della società.

L’idea di un film che punta i riflettori su tematiche che hanno cominciato a toccare tutti senza distinzione. Siamo stati messi, chi più chi di meno, tutti da parte. L’umanità si stava fermando, a parte qualche coraggioso, ma incerto, focolaio.

Emarginazione sociale, 1 nuovo film Torino

Folgorazione notturna

All’inizio c’è stata l’idea di un artista italiano doc, Franco Nero, che ha cominciato a scrivere il soggetto per un nuovo film, ispirato da una storia vera, con il nome provvisorio: L’uomo che disegnò Dio“, tanto forte da rimanere invariato.

Il film ruota attorno ad un artista non vedente con la capacità di disegnare dei volti, con il solo legame delle voci a cui appartengono. La storia vera, proveniente da Torino, tocca l’argomento dell’emarginazione sociale in generale, di come l’essere diverso venga sfruttato dai mass media amplificando il disagio che porta.

L’esclusione del settore dello spettacolo, dovuta al problema Covid, è stata la motivazione per la location del nuovo film a Torino, già in fase di realizzazione del soggetto. Come accade a chi scrive, ci si sveglia spesso per annotare un’idea che non può restare solo un sogno.

A Franco Nero è arrivata una ‘folgorazione notturna’. Ha esclamato “circo!”, ed ecco come è nata una delle principali location del film. Un degno rappresentante di tutti gli artisti, dimenticati e rimasti fermi per più di un anno. Lasciati alla sopravvivenza, al margine della società. Gli esclusi, i diversi, gli artisti e gli operatori dello spettacolo.

Conferenza stampa sulla lotta

Film Commission Torino Piemonte, con la conferenza stampa effettuata il 16 giugno 2021 durante le riprese del nuovo film ancora in corso, e proprio all’interno del circo, ha rilevato questi aspetti di lotta contro l’emarginazione sociale.

Il progetto del film che tratta l’argomento dell’esclusione, la fatica moltiplicata per arrivare ad un traguardo, analogamente accresceva l’unione dei professionisti e operatori di vari settori durante un lavoro messo a dura prova. Nonostante il Covid molti sono rimasti collegati al progetto e sono cresciuti insieme.

La nascita di questo nuovo film è partita dalla scrittura di Franco Nero ma è stata assegnata alla città di Torino, perché la storia proviene da qui e perché lo stesso regista Franco Nero ha voluto la collaborazione del produttore Louis Nero. La produzione L’Altrofilm è di Torino, così come il sostegno di Film Commission e Regione Piemonte.

Gli stessi attori presenti alla conferenza stampa hanno esternato la loro soddisfazione per aver potuto partecipare a questa lavorazione, pure così difficoltosa e per diverse volte rimandata. Non solo per i messaggi dell’opera che portano a riflettere sull’emarginazione sociale ma anche per quanto il tema sia contemporaneo e insieme urgente da realizzare e seguire con progetti di valore.

Messaggi e ringraziamenti

Alla conferenza stampa si è parlato di partecipazione emotiva. Un’atmosfera che si respirava sia grazie al testo che a tutti partecipanti, dal cast alla troupe. Per l’idea, la regia e il ruolo principale i ringraziamenti sono stati rivolti a Franco Nero.

Le attrici presenti alla conferenza, Stefania Rocca e Simona Nasi, concordavano sull’emozione di poter partecipare al film “a casa”, nella loro città, in più portando messaggi importanti.

Diana dell’Erba ha sottolineato che: «Il film parla dell‘incontro che ognuno di noi deve fare con se stesso e con gli altri».
Diego Casale vede in questo film un’immagine migliore per ripartire.

Per la produzione italiana e il coordinamento internazionale i ringraziamenti in particolare a Louis Nero. Da parte sua un grazie alla direttrice di produzione Ludmila Gabusi, al direttore della fotografia Gerardo Fornari, alla costumista Elena Furfaro, al capo trucco Vanessa Ferrauto e al capo parrucco Marco Todaro. Tutti professionisti piemontesi.

Emarginazione sociale, 1 nuovo film Torino

Scopo e valori

A Torino si lottava contro i fermi, la burocrazia rallentata ulteriormente e di conseguenza contro i costi sopraggiunti. Una volta cominciata, neanche le temperature ormai diventate caldissime sono riuscite a fermare la macchina del cinema. Si giravano scene autunnali con addosso i giubbotti sotto il tendone del circo con il caldo estivo. Grazie a tutti quelli che l’hanno vissuta.

Il cinema serve a tanti scopi, dare il pane ma anche la soddisfazione di realizzare progetti che divertono, intrattengono e riescono pure a far riflettere. E la fatica sopraggiunta si dimentica, tanto si sa, per fare il cinema in Italia devi avere proprio una gran fame di cinema.

È il settore di una macchina complessa, con competenze precise da una parte e dall’altra la disponibilità verso una continua evoluzione, un cambiamento. Eppure è stato messo da parte, e c’è ancora chi pensa che l’arte sia un hobby, un semplice divertimento. Torino sta dimostrando che è forte e combatte, rivendicando i propri valori con gli strumenti dell’arte.

L’anteprima della proiezione L’uomo che disegnò Dio

L’ultimo ciak e una grande festa della troupe.

E infine l’evento di chiusura del Torino Film Festival, il 5 dicembre 2022 con la tanto attesa proiezione in anteprima assoluta del film L’uomo che disegnò Dio.

Presente Franco Nero, il cast e la troupe torinese.

Per ovvi motivi e impegni non potevano essere presenti tutti gli attori. Mancava la partecipazione di Massimo Ranieri e il cast internazionale composto da Kevin Spacey, Robert Davi e Sofia Nistratova.

Ricordati comunque per la partecipazione alla lotta contro il tempo, anche durante la notte, per aver superato tutti gli scogli, uniti nel progetto. I partecipanti ci hanno creduto e potranno dire “io c’ero”.

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Foto credit: Gabriele Zola

Categorie: Divertimento
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