Sono già passati dieci anni da quando mi sono trasferita a Torino. All’epoca, chiusi un capitolo importante della mia esistenza e mi trovai a dover cambiare stile di vita in una città che fino ad allora mi era del tutto sconosciuta. Torino mi accolse come fa con una persona qualsiasi, senza particolari distinzioni. Questa condizione, però, mi stava bene: non ero nella mia forma migliore e, in quel momento, non avevo alcun desiderio di condividere il mio stato d’animo.
In questi dieci anni mi sono rialzata dalle ceneri. Sono stati anni che mi hanno permesso di ritrovare me stessa. Dopo aver sempre dedicato le mie energie agli altri, finalmente ricostruivo la mia vita e conoscevo tante nuove persone. Torino mi aveva curata e cullata, cambiando con me, come le acque del Po che scorrono costantemente. Ma, con il tempo, è arrivato anche il momento del distacco.
Sentivo il bisogno di cambiare ancora, di trovare una nuova dimensione. Si dice che Torino sia una città a misura d’uomo, un equilibrio perfetto tra megalopoli e campagna. Noi abbiamo scelto di rallentare, respirare un’aria più semplice e immergerci nella natura.
Contenuti
Nuove idee
Perché, al di là dei buoni propositi, quando si ha bisogno di un cambiamento, spesso accade che, dopo qualche progresso, un vero obiettivo non venga mai raggiunto?
Quale situazione poteva essere più ideale di spostarsi in un luogo diverso, cambiare totalmente scenario e osservare il mondo da una nuova prospettiva? Quale occasione migliore dello spostarsi dalla città alla provincia? A volte non hai nemmeno bisogno di formulare i tuoi propositi: sono loro stessi a manifestarsi.
Affrontare un trasloco così impegnativo ha attivato in noi un’adrenalina che derivava non solo dalle tempistiche strette, ma anche dal dover risolvere ogni giorno nuovi problemi. Nonostante i quesiti si presentassero uno dopo l’altro, la consapevolezza della direzione che stavamo prendendo ci stimolava sempre di più. Ogni piccola, media o grande soluzione ci dava la soddisfazione di un movimento costante, di avere le nuove idee.
Non è vero che non serve riconoscere e celebrare le proprie piccole vittorie. Anzi, condividerle con la persona di cui ti fidi di più è importante quanto la consapevolezza delle tue capacità. Un passo alla volta, senza quasi rendertene conto, inizi a sentirti pronta a prenderti nuovi impegni, perché fanno parte di te e ti fanno sentire bene. A completare questo quadro contribuiscono la vista della natura, gli spazi aperti e il senso di libertà. Ora c’è solo la volontà di fare ciò che prima non potevi o non volevi, anche se sarebbe stato un bene per te.
La prima conquista
Le ore hanno ripreso il loro ritmo naturale, scandite dalla luce del giorno e dall’arrivo del buio. Sparite le corse cittadine, la tranquillità della campagna ha iniziato a fare il suo effetto. Abbiamo cenato a lume di candela e andavamo a dormire quasi con le galline, perché dovevamo ancora allacciare l’energia elettrica e sapevamo che, a una certa ora, avremmo dovuto fermarci.
Le giornate erano soleggiate e profumavano di campagna, circondate dalle sfumature del verde e dalle montagne che, a Torino, si vedevano solo da lontano. Ora, invece, ci svelavano la loro vicinanza con colori diversi nell’arco della giornata. Non c’era più bisogno di recuperare il sonno in ore improbabili: seguivamo il ritmo del tempo e ci godevamo le giornate con grande appetito.
Quella che è normalità per chi vive fuori dalla città da tanto tempo, per noi è stata una conquista. Eravamo sempre stanche, intrappolate in un ciclo frenetico che sembrava senza fine. Ora ci alziamo riposate e pronte per affrontare i nostri impegni. Non ha prezzo vivere in spazi aperti, iniziare la giornata con una splendida vista sulla natura, spalancare le finestre e respirare aria pulita. Sebbene ci siano ancora tante cose da sistemare nella nuova casa, continuo a sentirmi come se fossi in vacanza.
Quando mi sveglio e mi guardo intorno, so di essere nella mia stanza, nella nuova casa che, con tante idee, sta diventando sempre più bella. È un piacere enorme, e non mi sono ancora del tutto abituata a vivere altrove.
Fare molto di più
So che questo non è un sogno dal quale mi sveglierò, e che questo presente, così profumato e vivo, non svanirà. Forse succederà quando avrò sistemato tutto, quando dirò finalmente di aver finito. Ma non ho fretta.
Dall’adrenalina del trasloco alla sistemazione della nuova casa, nonostante il desiderio di vivere con più calma, sta accadendo proprio il contrario. Ogni mattina ci svegliamo entusiaste di fare e, alla sera, ci rendiamo conto di quante cose abbiamo concluso. Anche quando qualcosa non va come dovrebbe, non ci scoraggiamo: mettiamo da parte il problema, procediamo con altro e poi, con calma, lo affrontiamo di nuovo.
La mia idea di casa è sempre stata quella di un luogo che mi piacesse, armonioso ma anche flessibile, uno spazio che possa adattarsi a diversi utilizzi. Trasformare uno spazio in un ambiente multifunzionale non è un’impresa che si risolve in pochi giorni. La casa va vissuta, studiata, osservata, testando soluzioni diverse finché non si trova quella più comoda e sensata per lo stile di vita adottato.
Come in ogni lavoro, ci sono priorità e questioni meno urgenti. In entrambi i casi, la tranquillità di prendersi il tempo necessario per valutare e analizzare le problematiche da diverse prospettive è fondamentale. Sforzarsi per risolvere le urgenze sotto pressione spesso porta a risultati meno soddisfacenti.
Cambiare stile di vita
Il primo cambiamento, quello di ritrovare la serenità per gestire le mie giornate secondo le mie scelte, è stato senz’altro raggiunto. L’ambiente che mi circonda influisce positivamente, aiutandomi a lasciarmi alle spalle vecchie abitudini e a sostituirle con vere soddisfazioni personali. Devo ancora riscoprire il piacere di stare tra la gente, di relazionarmi e di costruire rapporti di fiducia. È un processo lungo e non facile.
Continuo a impegnarmi per superare le difficoltà radicate in me, dovute all’aver perso l’abitudine di socializzare. Nel frattempo, ho ritrovato il piacere di uscire, di camminare all’aperto e di ascoltare il canto della natura.
Articoli correlati:
Link esterni:
Benvenuti, mi chiamo Veronica Petinardi, sono nata a Praga e anche se scrivo in italiano mi sono tenuta il mio “accento di lingua madre”. Pubblico articoli, narrativa e manuali sul sito Parole di legami. La mia specialità sono le parole, scrittura è la mia passione.