Cambiamento radicale

Parliamo del nostro cambiamento radicale, a dimostrazione che non tutti i mali vengono per nuocere.

All’inizio, la nostra decisione di traslocare comprendeva un elenco fitto di azioni, sia per quanto riguardava l’abitazione che le nostre stesse abitudini. In altre parole, desideravamo intraprendere uno stile di vita diverso.

Lungo il percorso abbiamo capito quanto fossimo rimaste intrappolate in un ambiente che non ci apparteneva più e come le nostre sofferenze protratte fossero il risultato di un atteggiamento passivo verso situazioni che avevamo lasciato degenerare. Questo accadeva perché eravamo sopraffatte da troppi impegni che spesso si sovrapponevano, portandoci a dare priorità alle esigenze degli altri invece di prenderci cura del nostro benessere.

Ci accontentavamo di soluzioni rapide, finendo in un vortice di acquisti facili. Non avevamo né il tempo né la voglia di trattare con i commercianti o le commesse, e così accumulavamo oggetti che ci arrivavano comodamente in casa con un solo click.

Il mondo pieno di scatole

Cambiamento radicale

Ci siamo trovate nella necessità di intraprendere un processo di selezione tra ciò che era davvero utile e ciò che, ormai, era superfluo. Abbiamo eliminato lentamente molti oggetti che, una volta riportati alla luce, evocavano pensieri come: “Che bel ricordo”, “Non si sa mai che possa servire”, “Ma è carino”, fino al “Cosa serve?” e non certo all’ultima scusa, “Magari tra qualche mese mi andrà bene”.

Se all’inizio sembrava che dovessimo buttare solo qualche oggetto, man mano che procedevamo, l’intera operazione si rivelava più impegnativa del previsto. Oltre a dover affrontare la nostra parte sentimentale e imparare la lezione per i futuri acquisti, dovevamo trovare il coraggio di liberarci degli oggetti e dei ricordi del passato.

Le scatole aumentavano a dismisura perché la tentazione di rimettere le cose nel circolo era troppo forte. In alcuni casi siamo riuscite a trovare persone che rispondevano ai nostri annunci e venivano a ritirare gli oggetti. Altre volte, però, abbiamo dovuto sforzarci di dire addio e buttare tutto nei cassonetti. A Torino, per fortuna, esiste il servizio Amiat, che su richiesta ritira gli oggetti ingombranti, come i mobili. Bisogna solo smontare ciò che è smontabile.

Liberare il superfluo

È stata una fatica, ma anche una lezione per cambiare il nostro modo di acquistare. Vi racconto una curiosità su San Salvario: una volta depositati gli oggetti destinati al ritiro con l’apposito cartellino “per Amiat”, spesso accade che spariscano prima dell’arrivo degli addetti. L’incaricato poi chiama e chiede se e dove abbiamo lasciato la roba, perché non trova niente. Infatti, camminando per le vie del quartiere, capita di vedere oggetti e mobili abbandonati vicino ai cassonetti delle immondizie, spesso già stracolmi.

Quindi, mentre ci liberavamo del superfluo, concordavamo che la via verso il minimalismo era ormai avviata e che avremmo potuto continuare su questa strada anche in altri aspetti della nostra vita. Per questo motivo, l’idea di ridurre la metratura del nuovo appartamento sembrava sensata. Però non riuscivamo a trovare una casa più piccola, raccoglievamo solo stress domandandoci perché anche questo sembrava impossibile.

Il piano B più soddisfacente

Cambiamento radicale

Il tempo a disposizione stava per scadere, così siamo passate al piano B, decidendo per un affitto temporaneo. Dovevamo guadagnare tempo! La nostra priorità era lasciare San Salvario, e preferivamo affrontare un doppio trasloco piuttosto che firmare un contratto qualsiasi. Da quando abbiamo deciso di andare via, non solo dal quartiere ma anche dalla città, questa opzione ci è sembrata la più soddisfacente.

Fuori città, gli affitti sono decisamente più bassi. Ovviamente dipende dalla zona scelta, ma in generale, chi cerca tranquillità fuori Torino viene facilmente accontentato. Gli spazi tra le case sono più aperti e, già durante le visite per comprare casa, abbiamo notato che le persone erano più propense al dialogo.

Eravamo fiduciose che, ampliando la nostra area di ricerca, avremmo trovato una soluzione. Infatti, avevamo già un appuntamento per vedere una casa in affitto temporaneo nella zona che ci interessava per l’acquisto. Ci dicevamo che sarebbe stata anche un’occasione per conoscere meglio il territorio e fare una scelta più ponderata in futuro. Il nostro cambiamento radicale assumeva una vera strategia verso un vero cambiamento dello stile di vita.

Mancavano due settimane alla scadenza del contratto

Cambiamento radicale

Continuavamo a scorrere gli annunci, semplicemente per non rimanere con un’unica opzione per l’affitto temporaneo. E così ci è passato davanti un annuncio di un appartamento che aveva tutti i requisiti della nostra casa ideale. Ovviamente, a parte il fatto che la casa si trovava fuori Torino, decisione presa solo alla fine. C’era solo un problema: l’appartamento era offerto con un affitto regolare 4+4. La zona era completamente diversa, ma c’era anche un posto auto davanti.

“Un affitto regolare?” ci siamo dette all’unisono. Considerando il poco tempo rimasto, sembrava un’utopia pensare di concludere tutto in un paio di settimane. Dicevamo che avevamo già deciso di prendere un magazzino per il deposito delle nostre cose e avevamo un appuntamento per un affitto temporaneo proprio nella zona tra Torino e il magazzino. Volevamo davvero complicarci ulteriormente la vita con un’altra visita, tornando indietro nella nostra ricerca?

Però, se l’annuncio fosse stato veritiero, l’appartamentino avrebbe avuto tutte le caratteristiche che cercavamo. Col senno di poi, vista la coincidenza, abbiamo deciso di chiamare l’agenzia. La conversazione è stata breve ma intensa. La voce femminile ha condotto un dialogo informativo, confrontando le richieste del proprietario con le nostre esigenze. Ha fatto domande sui nostri documenti e ha risposto alle nostre perplessità riguardo al poco tempo a disposizione.

Il mondo ci manda una rarità

Cambiamento radicale

Si dice che, quando smetti di cercare qualcosa, la trovi. Personalmente, credo che il mondo ci parli. Ci eravamo liberate non solo degli oggetti, ma anche di vecchie valutazioni superficiali. Dovevamo fare questo percorso, raccogliere informazioni in un settore immobiliare a noi sconosciuto. Dovevamo scoprire che un appartamento non si prende con un “click.

Avendo già intrapreso la strada del nostro cambiamento radicale, la parte che riguarda l’approccio e comunicazione approfondita sia per aver conosciuto al meglio settore delle agenzie immobiliari che per acquisizione della sicurezza. E proprio per il concentrato di informazioni fornite che abbiamo ricevuto per il telefono, con l’intenzione chiara di non farci perdere tempo reciprocamente, non potevamo ignorare questo “caso singolare”.

Così, abbiamo incontrato un’agente immobiliare rara, che svolge il suo lavoro come si deve, secondo i requisiti che un agente dovrebbe possedere. Il giorno dopo la chiamata è arrivata puntuale all’indirizzo della casa: una donna dai modi semplici e gentili. Ci ha accompagnato alla casa, che corrispondeva esattamente alla descrizione dell’annuncio.

La strada dello stile di vita nuovo

Ci siamo guardate sapendo di aver trovato la nostra casa ideale, ma non potevamo ancora esaltarci troppo. In realtà, siamo andate a vedere anche un’altra casa, perché già al telefono avevamo chiesto all’agente se avesse un altro immobile simile alle nostre richieste.

Il secondo appartamento era una copia del primo, solo molto più grande. Confesso di aver tentennato per un attimo di fronte a questa seconda casa. Gli spazi erano tanti, ma quella piccola euforia si è dissipata rapidamente: avevamo deciso di adottare uno stile di vita nuovo e non volevamo più esagerazioni. Devo comunque dirvi che la seconda casa proposta costava quanto l’appartamento di Torino che stavamo lasciando, al prezzo del vecchio contratto.

Comunque, quel giorno, abbiamo trovato nella prima casa visitata la nostra soluzione ideale e firmato la proposta.

Due giorni dopo, abbiamo ricevuto la conferma dell’accettazione e la controfirma da parte del proprietario.

Continua il cambiamento radicale – il contratto

Cambiamento radicale

Ci siamo trovate in uno stato di euforia, perché tutto si è svolto con una sorprendente semplicità. Grazie alla disponibilità e alla collaborazione reciproca, l’incontro con il proprietario e la firma del contratto sono avvenuti con grande celerità.

Eravamo ancora sorprese dal raggiungimento del nostro obiettivo ma anche serene, come davanti a un premio meritato. Durante i mesi della ricerca di un appartamento, abbiamo affrontato molte difficoltà, ma non ci siamo arrese. Siamo passate dal pensare di non avere più opzioni, al poter scegliere tranquillamente tra una reggia e un appartamento.

La firma del contratto è stata una semplice formalità, dopo una trattativa chiara tra le parti. Un grande grazie all’agente per il suo lavoro, la sua precisione e la volontà di venire in contro alle nostre esigenze.

Nel prossimo capitolo: Odissea trasloco 5

Il nostro trasloco non è stato solo un cambiamento di luogo, ma una vera trasformazione interiore. Abbiamo imparato a lasciar andare il superfluo, liberandoci di ciò che non ci serviva più, sia in termini di oggetti che di abitudini. Questo percorso ci ha insegnato che, anche se il cambiamento può essere difficile, è necessario per fare spazio a nuove possibilità e trovare una rinnovata serenità.

Riprendiamo le sorprese trovate durante il nostro percorso e analizzeremo come prevenire i guai. Finalmente potremo parlare di trasloco vero e proprio. Com’è la nostra casa ideale?

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Categorie: Emozioni
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